Finisce 2-1 la gara di Reggio Emilia, con le reti di Lucchesi e Sersanti per i padroni di casa, di Ceccaroni per i rosanero. La sensazione è quella di aver sprecato una buona occasione per dare una svolta vera al nostro campionato, le possibilità c’erano tutte contro un avversario volenteroso ma oggettivamente superabile. La squadra rosanero si è però presentata in campo con un atteggiamento svogliato che si è tradotto in distrazioni collettive, costante ritardo sulle seconde palle e scarsa pericolosità in avanti. Le poche occasioni, specialmente nella ripresa, sono state il frutto di attacchi prodotti a testa bassa senza una vera e proprio idea di costruzione. Poco o nulla da salvare della prestazione dei rosanero nonostante la bella reazione al primo vantaggio dei locali, reazione vanificata da un secondo tempo approcciato senza grinta e senza attenzione. Dopo il secondo goal dei granata si è giocato pochissimo e la partita si è trasformata in una battaglia che ha innervosito i ragazzi di Dionisi, a vantaggio dei padroni di casa che hanno trovato nella gestione del direttore di gara un comodo riparo. L’arbitro ha, infatti, fatto di tutto per apparire con decisioni a tratti assurde e fuori da ogni logica che hanno avuto solamente l’effetto di innervosire i calciatori e far perdere tempo, non è la prima volta che vediamo questi atteggiamenti contro il Palermo. Non si deve commettere però l’errore di cercare l’alibi dell’arbitraggio ma si devono analizzare le problematiche anche per intervenire con i fatti in questi ultimi giorni di mercato. Pohjanpalo sarebbe un grande colpo ma non basterebbe, dato che non arriverebbe dotato di bacchetta magica, pertanto dobbiamo sperare in altri interventi volti a migliorare la manovra, Mazzitelli sarebbe in tal senso davvero un grande colpo. Adesso manca sempre meno alla chiusura del calciomercato e ci aspettiamo i fatti del ds Osti specialmente dopo il risultato di oggi che ha fatto risvegliare coloro che pensavano di aver messo da parte le difficoltà dopo le due vittorie consecutive.