Il solito Palermo che perde punti nel solito modo contro la solita squadra mediocre di questo incubo chiamato serie B. C’erano tutte le condizioni per fare bene ieri al Renzo Barbera, c’era il meraviglioso appoggio del pubblico, c’era la giusta concentrazione e c’era anche il vantaggio a fine primo tempo. Poi la squadra per regolamento deve scendere negli spogliatoi per riposare e per ascoltare Dionisi che ovviamente fa la magia, il secondo tempo inizia infatti con il Mantova che prima pareggia e poi ribalta il risultato. Non si vedeva uno scempio di questo tipo da tanto tempo, da ben 7 giorni con la rimonta subita a La Spezia grazie alle trovate geniali del tecnico. Ieri però va meglio all’allenatore rosanero poiché il Palermo prima la pareggia e poi rimane in dieci per un alibi perfetto da presentare ai giornalisti. Gli alibi devono però fare i conti con la realtà e quindi con la rimonta subita e con la pressione rosanero sul 2-2 nonostante l’inferiorità numerica. Pressione durata fino a quando dalla panchina non arriva la decisione di far uscire colui che ci stava tenendo su, insieme a Brunori, quel Pohjanpalo che ieri ha dimostrato tecnica e potenza. Il tecnico dirà poi di essere stato costretto a far quel cambio per motivi di equilibrio, ma si sa il concetto di equilibrio risulta abbastanza relativo, c’è anche chi si avvilisce se la sua squadra passa in vantaggio al primo minuto alterando gli equilibri. La folla a fine partita ha gridato tutta la sua rabbia contro un allenatore che appare in totale confusione e che non sta apportando nulla a questa squadra ne in termini di risultati sportivi ne in termini di crescita tecnica. La società dovrebbe farsi sentire con delle decisioni immediate poiché non è più tollerabile un andamento di questo tipo, la zona playoff dista 2 punti ma quella playout 4. Se non ritengono responsabile il tecnico che mandino il gruppo squadra in ritiro in vista di una partita, quella di Cosenza, che se giocata male potrebbe farci crollare in acque che questo gruppo non può permettersi caratterialmente.