Intrappolati in un girone…”dantesco”

Settimana dopo settimana il popolo rosanero vive la terribile sensazione di essere intrappolato in un brutto sogno che dura ormai da tre anni e che ci tiene vincolati nell’inferno della serie B con una squadra che non riesce mai a svoltare sul piano caratteriale e quindi sportivo. Dante nel suo viaggio ultraterreno, descritto nella Divina Commedia, puniva i peccatori con pene che riflettevano le loro colpe terrene con la legge del contrappasso. Secondo questa legge i dannati subivano una pena correlata alle loro colpe per analogia o contrasto. Le vicende rosanero ci ricordano l’inferno dantesco e le sue regole ogni volta che pensiamo a Silvio Baldini. Un allenatore che aveva fatto del carattere e della grinta la sua arma vincente, un vero e proprio trascinatore di uomini, capace di infondere nei suoi giocatori quella mentalità da combattimento che aveva permesso loro di superare ogni ostacolo. Da quando in panca non c’è stato più lui il Palermo ha iniziato a smarrire la sua identità, a perdere quella grinta che l’aveva contraddistinto in quella magnifica cavalcata verso la B. I giocatori, privi di una guida carismatica, sembrano non avere un’anima, incapaci di reagire alle difficoltà, di lottare su ogni pallone, di dare quel qualcosa in più necessario in questa città e in questa categoria. Il contrappasso si è compiuto. Il Palermo che aveva osato rinnegare il suo spirito combattivo, si ritrova a vagare nel campionato cadetto, privato di quella forza interiore che l’aveva riportato in alto. Come i dannati danteschi, che scontano le loro colpe con pene che ne sono la perfetta antitesi, il Palermo si è ritrovato a pagare la partenza di Baldini con la perdita della sua stessa anima calcistica. E così, mentre assistiamo impotenti al declino della nostra squadra, ci chiediamo se un giorno il contrappasso cesserà, se i rosanero riusciranno a redimersi e a ritrovare quella grinta e quella voglia necessarie per avere la meglio sugli avversari in questo sport infernale chiamato calcio. La soluzione per uscire tutti insieme da questa situazione sta tutta in questa necessità di ritrovare uno spirito autentico di squadra che sappia potenziare le enormi qualità e ci permetta di sopperire laddove esistono delle lacune tecniche di alcuni elementi. Da questo inferno si può andare via tutti insieme passando prima dalla mentalità e dall’agonismo e poi attraverso il gioco e le qualità tecniche. Sappiamo che questa squadra può fare meglio di così e deve farlo perché la nostra maglia rappresenta il nostro paradiso.

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