A Palermo si respira un’aria sospesa, intrisa di speranze e interrogativi. Il capitolo Dionisi, mai realmente decollato, è ormai giunto alle battute finali: si attende solo la formalizzazione della risoluzione del contratto con l’allenatore toscano, divenuto ormai corpo estraneo a un progetto che deve urgentemente ritrovare direzione, identità e ambizione. L’attesa per l’ufficialità del divorzio, tuttavia, è solo il preludio a quella ben più sentita per il nome del nuovo condottiero chiamato a guidare i rosanero verso una stagione di definitivo riscatto. La lista dei papabili è già densa di suggestioni. In cima alle preferenze del pubblico e di parte della dirigenza c’è Pippo Inzaghi, reduce dalla storica promozione con il Pisa, con cui ha saputo coniugare pragmatismo e spirito combattivo. Tuttavia, l’ex bomber del Milan non scioglierà le riserve finché non avrà certezze sui programmi futuri del club toscano. Palermo potrebbe rappresentare per lui una nuova sfida stimolante, ma è un’ipotesi ancora da decifrare. Un altro nome caldo è quello di Paolo Vanoli, che ha da poco chiuso la sua esperienza al Torino. Allenatore preparato e dal profilo internazionale, Vanoli ha dimostrato negli ultimi anni di saper dare impronta e solidità alle sue squadre. Il suo nome circola con insistenza anche in altre piazze, ma il richiamo del progetto Palermo, specie con le prospettive legate al City Football Group, potrebbe essere decisivo. Non manca, poi, il fascino amarcord con Alberto Gilardino, già croce e delizia dei tifosi rosanero ai tempi in cui calcava i campi da gioco. Dopo le ottime prove in panchina, soprattutto a Genova, l’ex centravanti potrebbe essere pronto per una nuova esperienza in una piazza esigente ma affamata di successi come quella siciliana. Più defilati, ma non meno intriganti, i profili di Davide Possanzini, artefice del miracolo Mantova, tra promozione e salvezza, e Fabio Pecchia, che dopo diverse esperienze convincenti è al momento libero e in cerca di una nuova avventura in cui mettere a frutto il suo calcio propositivo e organizzato. Tuttavia, l’opzione a sorpresa non è da escludere, anzi. La galassia del City Group offre una platea ampia di allenatori, anche stranieri, capaci di portare una visione internazionale e moderna, in linea con gli standard del gruppo proprietario. Una scelta meno scontata, ma potenzialmente rivoluzionaria, che potrebbe rappresentare la svolta tanto attesa. Ciò che è certo è che il Palermo non può permettersi un altro anno interlocutorio. Dopo l’ennesima stagione deludente, serve un progetto tecnico credibile, supportato da una campagna acquisti mirata e da una guida capace di far ritrovare alla squadra quella continuità di prestazioni e risultati che è mancata drammaticamente. I tifosi, ancora una volta, ci sono. Adesso tocca alla società dare risposte concrete e ridare orgoglio a una piazza che merita ben più dell’anonimato.