Diario di Marco, un fuorisede in trasferta


Vivere lontani dalla propria città non è una cosa semplice, nonostante ci si possa abituare alle caratteristiche dei luoghi che ci ospitano, ma chiaramente chi ha un posto come Palermo nel cuore avrà sempre il pensiero rivolto alla sua terra d’origine. Chi vive fuori pensa alla propria famiglia, pensa a quei luoghi vissuti da ragazzo, a quei profumi e quei colori difficili da trovare in altre parti del mondo. C’è però un’altra componente che fa sentire maggiormente la mancanza dal capoluogo siciliano, quella maglia rosanero che adoriamo e alla quale pensiamo ogni giorno delle nostre vite. Conosco bene tutte queste sensazioni fin qui descritte, come detto nella sezione “Chi sono” la pagina Universorosanero nasce per questi motivi, anche se adesso sono tornato a vivere in Sicilia. L’esodo di ieri mi ha però fatto venire in mente la lontananza dal Barbera, vissuta negli anni di vita a Roma, e mi ha fatto ricordare tutte le sensazioni provate ogni volta che andavo a vedere il Palermo in giro per lo stivale. Per questo motivo ho chiesto a Marco, un caro amico della pagina che vive a Bologna, di raccontarmi le emozioni provate rispetto alla partita giocata ieri a Reggio Emilia. Marco ha accettato e mi ha mandato un audio ricco di emozioni e di contenuti umani e calcistici allo stesso tempo, del resto il calcio è vita. La bellezza del suo racconto sta in tutte quelle piccole grandi cose che accomunano tutti noi quando andiamo a vedere i rosanero in giro per l’Italia, si inizia infatti già dai giorni che precedono l’evento con l’acquisto del biglietto e da quel senso di appartenenza che poche altre cose riescono a darti, poi arriva puntuale l’insonnia della sera prima dovuta agli orari da rispettare e al fantasticare su quello che succederà in campo.  Il giorno della partita finalmente tutto diventa reale, ieri mattina il nostro Marco ha indossato la maglia nera di questa stagione con il suo nome e quel numero 7 che porta con se da sempre, ha annodato la sciarpa storica intorno alla vita e con un’altra sciarpa rosanero al collo, dopo aver salutato i suoi affetti più grandi, è andato a prendere altri amici che come lui vivono a Bologna. Arrivati a Reggio, l’appuntamento con gli altri tifosi era al parcheggio della Lidl, Marco mette in chiaro una cosa: “prima della partita devo mangiare” e lo fa con il benestare di tutti quanti che ben conoscono le regole del tifoso vero, ed ecco che tra una carbonara, una lasagna e qualche birra è già nata la magia della partita. Magia che si palesa ai loro occhi una volta entrati allo stadio dove la curva rosanero si presenta ben nutrita e bella come sempre, Marco a quel punto decide di scendere il più possibile i gradoni per andare ad osservare il muro rosanero e per sentirsi a casa, nonostante fosse Reggio Emilia. In questi momenti riaffiorano le innumerevoli emozioni provate in tanti anni di curva a Palermo, con la gente che ride, urla, scherza, fuma in attesa della partita. Iniziato il match il nostro ragazzo con la maglia numero 7 si fa sentire eccome, si arrabbia con l’arbitro (come dargli torto), si sconforta al goal subito e alla conferma del Var casalingo, la mamma a casa che guarda la partita comunica che non c’è fuorigioco. Tra urla e sproni a Dionisi per cambiare l’assetto termina però la partita, 2-1 per loro. Il morale a quel punto subisce un contraccolpo, è per tutti così, ci si chiede cosa non va, cosa servirebbe, perché non riusciamo mai a svoltare. Le due vittorie precedenti avevano creato un pò di aspettativa nei cuori di tutti anche se erano arrivate con prestazioni non brillanti e questo Marco, che di calcio se ne intende, lo sapeva bene anche prima del match. Una volta uscito dallo stadio c’è la voglia di tornare a casa dalla famiglia ma l’umore non è per niente buono così i ragazzi decidono di andare a prendere un’ultima birra prima del rientro e fanno bene perché si divertono e ritrovano il sorriso e quella consapevolezza di tifare per dei colori meravigliosi e per la squadra più bella del mondo. Marco mi ha raccontato questa bellissima giornata all’incirca all’una di notte e vi assicuro che la gioia per la giornata appena trascorsa era ancora chiara e viva. L’amore per il Palermo e per il calcio è così, vero e genuino in tutti i nostri cuori. Ringrazio tanto Marco per il racconto che mi ha regalato e per la possibilità che ci ha dato di essere lì con lui su quei gradoni. Se volete potete seguirlo su Instagram digitando il nome mark_seven_chocolate, troverete le storie di un ragazzo che ama tanto la sua famiglia, il suo cane e i colori rosanero.

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